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AIA: NOVITÀ E ASPETTI CRITICI
Analisi operativa e modalità applicative
Venerdì 22 ottobre 2021
Corso da remoto
PRESENTAZIONE DEL CORSO
Il Titolo III-bis della parte seconda del D.lgs. n. 152/2006 disciplina la normativa sull’autorizzazione integrata ambientale (AIA) che, nel corso degli anni, si è via via arricchita di circolari ed interpretazioni ministeriali.
Aequilibria e lo Studio Legale Fabrizio propongono mezza giornata di formazione volta ad illustrare il quadro giuridico vigente con spunti ed indirizzi per la soluzione dei principali problemi interpretativi.
Dalla viva voce dell’avv. Marco Fabrizio, uno dei massimi esperti nazionali della materia, sarà infatti possibile ascoltare i principi fondamentali ed applicativi dell’AIA, attraverso l’analisi della disciplina normativa e i contenuti degli allegati tecnici.
OBIETTIVI DEL CORSO
Fornire una panoramica sulla normativa in materia di AIA nazionale al fine di non incorrere nelle sanzioni penali, amministrative pecuniarie ed interdittive dell’attività, previste a seconda dell’infrazione.
A CHI È RIVOLTO
Il corso di approfondimento sulla nuova normativa è rivolto ai responsabili ambientali delle aziende ricadenti nella disciplina AIA (Allegato VIII, parte seconda del D.lgs. n.152/2006), ai consulenti e giuristi di settore, agli amministratori delle regioni/province impegnati nel settore IPPC.
PROGRAMMA DEL CORSO
08.45 – Registrazione dei partecipanti
09.00 – Test d’ingresso
09.15 – Attività assoggettate e logica della prevenzione integrata
09.30 – La domanda di AIA: documentazione e Schede tecniche
10.00 – Il procedimento di rilascio, rinnovo e riesame; le modifiche sostanziali e non
10.45 – Coffee break
11.00 – Il decreto di AIA: Parere istruttorio conclusivo (PIC) e Piano di monitoraggio e controllo (PMC)
12.00 – Best available techniques (BAT) e BAT AEL
12.30 – Incidenti e imprevisti; Comunicazioni e aspetti sanzionatori
12.45 – Test d’uscita
13.00 – Chiusura della giornata
DOCENTE
Marco Fabrizio, avvocato specializzato in Diritto dell’Ambiente; dal 1998 esperto legale di primaria società di certificazione, è autore di numerose pubblicazioni in materia tra cui IL CODICE DELL’AMBIENTE, ed. Il Sole 24 Ore, XIII edizioni; dal 2019 fa parte del gruppo di lavoro di supporto tecnico SOGESID alla D.G. Risanamento ambientale del Ministero della Transizione Ecologica, Div. 5 – Danno ambientale; dal 2014 al 2019 ha fatto parte del gruppo di lavoro ISPRA di supporto tecnico alla Commissione nazionale IPPC-AIA; è iscritto all’Albo degli avvocati e procuratori di Roma, con abilitazione al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE E MODALITÀ DI ISCRIZIONE
La quota di partecipazione al corso è di € 220,00 + IVA (per le Pubbliche Amministrazioni tale importo è esente IVA ai sensi dell’art. 10 del D.P.R. 600/1973). L’iscrizione comprende: partecipazione al corso, attestato di partecipazione e materiale didattico. Prima di procedere con il pagamento, attendere la conferma di erogazione del corso da parte di Aequilibria.
É previsto uno sconto del:
Banca Popolare Etica – Filiale di Vicenza
IBAN IT35O0501811800000016810392
PARTECIPAZIONE DA REMOTO
Il corso sarà erogato da remoto venerdì 22 ottobre 2021, dalle ore 09.00 alle ore 13.00.
Per ragioni organizzative si chiede di far pervenire le iscrizioni entro venerdì 15 ottobre 2021 compilando l’apposito Modulo di iscrizione per ricevere l'invito Zoom e le relative istruzioni di collegamento.
Si sottolinea che i requisiti tecnici per la partecipazione da remoto sono di avere:
Per qualsiasi ulteriore informazione rivolgersi al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
SEGRETERIA DIDATTICA
Aequilibria S.R.L.- Società unipersonale
P.le Martiri delle Foibe, 5 – 30175 Venezia Marghera (VE)
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: +39 0418653238
Sito Internet: www.aequilibria.com/formazione
Con la nota 51657 del 14 maggio 2021 il Ministero della Transizione Ecologica, Direzione generale per l'Economia Circolare (ECI), ha fornito preziosi chiarimenti alla disciplina della parte quarta del D.lgs. n. 152/2006 modificata dal D.lgs. n. 116/2020. La Nota, trasmessa ai vari Ministeri, alle Regioni e Province autonome, nonché a vari stakeholders si sofferma, tra l'altro, su:
- i principi sulla priorità di gestione dei rifiuti ex art. 179, c. 3, D.lgs. n. 152/2006;
- il principio di prossimità previsto dall'art. 181, c. 5, D.lgs. citato;
- aspetti relativi alla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione, sfalci e potature;
- registro di carico e scarico (in particolare relativamente alle tempistiche di annotazione in carico ai "nuovi produttori");
- formulario di trasporto e modalità di trasmissione;
- portata del nuovo quadrio sanzionatorio agevolato di cui all'art. 258, cc. 9 e 13, D.lgs. citato.
Il 14 maggio 2021 si terrà un corso di formazione sulla disciplina AIA, in collaborazione con la soc. di formazione WISE s.r.l. di Pescara.
Il corso è aperto a figure aziendali quali Ingegneri ambientali, HSE, responsabili tecnici della gestione dei rifiuti, RSPP e ASPP, ma anche a neolaureati provenienti da facoltà affini quali scienze ambientali e ingegneria. Obiettivo del corso è conoscere e comprendere i principi dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, come può essere ottenuta e mantenuta, la gestione delle comunicazioni periodiche e straordinarie, l’identificazione delle BAT Conclusion e gli aspetti sanzionatori.
Il corso si svolgerà in una sessione da 4 ore ed in modalità da remoto.
I contenuti verteranno su:
Per informazioni è possibile contattare via mail lo studio legale Fabrizio oppure direttamente la WISE s.r.l. all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il nuovo art. 258, del D.lgs. n. 152/2006, riformato dal D.lgs. n. 116/2020, contiene non poche innovazioni in tema di sanzioni.
Rilevano, innanzitutto, alcune significative modifiche relativamente alle cosìdette “infrazioni documentali”, ovvero errori/omissioni relativi/e alla compilazione e trasmissione del MUD, registro di c/s e FIR, tale che:
A conferma dello spirito pratico che sembrerebbe aver animato la recente riforma della disciplina sui rifiuti, il comma 5 dell’art. 258, prevede che nei casi di cui ai commi 1, 2 e 4, del nuovo art. 258, D.lgs. n. 152/2006) ove le informazioni, pur formalmente incomplete o inesatte, siano rinvenibili in forma corretta dai dati riportati nella comunicazione al catasto, nei registri cronologici di carico e scarico, nei FIR di identificazione dei rifiuti trasportati e nelle altre scritture contabili tenute per legge, sarà applicabile la più contenuta sanzione amministrativa pecuniaria da 2.060 a 1.550 euro, parimenti applicabile nei casi di indicazioni formalmente incomplete o inesatte, ma contenenti gli elementi atti a ricostruire le informazioni richieste ai sensi di legge, nonche‘ nei casi di mancato invio alle autorità competenti e di mancata conservazione dei registri di cui all'art. 190, c. 1, o del FIR di cui all'art. 193 (sanzione ridotta applicabile anche nel caso di omessa o incompleta tenuta dei registri cronologici di carico e scarico da parte del produttore quando siano presenti i FIR di trasporto, a condizione che la data di produzione e presa in carico dei rifiuti possa essere dimostrata, o coincida con la data di scarico dei rifiuti stessi).
Tanto premesso le novità di maggior rilievo sono, comunque, quelle contenute ai commi 9 e 13 del nuovo art. 258:
A questo punto il cerchio sembrerebbe chiuso, nel senso che con la riforma del settembre 2020 l’apparato sanzionatorio, amministrativo pecuniario, in materia di rifiuti appare aver virato nel segno della praticità, non apparendo più improntato ad una logica sanzionatoria meramente formale (a prescindere dalla insussistenza di effettivi danni ambientali), bensì nel segno della più volte auspicata visione reale della gestione ambientale da parte delle imprese. Ci si attende ora un’altrettanto pacata applicazione da parte degli organi di controllo.
Avv. Marco Fabrizio
Il 19 febbraio 2021 si terrà, da remoto, la seconda edizione del Corso di aggiornamento professionale "Rifiuti, cosa cambia con il produttore" organizzato con la collaborazione di WISE Consulting.
Il corso sarà tenuto dall'avv. Marco Fabrizio in modalità da remoto nel corso della mattinata (h. 9.00-13.00).
Per iscrizioni ci si potrà rivolgere all'indirizzo https://www.wiseformazione.it/prodotto/rifiuti-cosa-cambia-per-il-produttore-la-riforma-della-disciplina-fra-vecchi-e-nuovi-istituti/
Per una corretta compilazione del FIR relativi a trasporti in partenza dalle cosìdette “isole ecologiche” (centri di raccolta ex D.M. 8 aprile 2008) è necessario tenere presenti le seguenti fonti:
Come è noto in base all’art. 193, c. 1, D.lgs. n. 152/2006 e succ. modd.,” il trasporto dei rifiuti, eseguito da enti o imprese, e' accompagnato da un formulario di identificazione (FIR) dal quale devono risultare i seguenti dati: a) nome ed indirizzo del produttore e del detentore; b) origine, tipologia e quantita' del rifiuto; c) impianto di destinazione; d) data e percorso dell'istradamento; e) nome ed indirizzo del destinatario”. In attesa, inoltre, dell’emanazione del decreto attuativo del REN, Registro elettronico nazionale, che va a sostituire il SISTRI, Sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti, “…continuano ad applicarsi il decreto del Ministro dell'ambiente 1° aprile 1998, n. 145, nonche' le disposizioni relative alla numerazione e vidimazione dagli uffici dell'Agenzia delle entrate o dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura o dagli uffici regionali e provinciali competenti in materia di rifiuti” (c. 3, art. citato).
Nonostante, pertanto, siano trascorsi oltre 20 anni dalla sua emanazione, la disciplina tecnica relativa al formulario di trasporto rifiuti (d’ora in avanti FIR) è tutt’ora quella del decreto n. 148/1998 emanato, insieme al D.M. n. 145/1998 sul registro di carico e scarico, all’indomani dell’entrata in vigore della pregressa disciplina sui rifiuti (D.lgs. n. 22/1997). Questa ultrattività del D.M. n. 145/1998 fa si che debba considerarsi tutt’ora efficace ed in vigore anche la Circolare interpretativa del 4 agosto 1998, parimenti emanata dal Ministero dell’Ambiente poco dopo l’entrata a regime della disciplina su FIR e registro di carico e scarico.
Prima di esaminare le ultime norme citate corre, tuttavia, l’obbligo di fare un brevissimo accenno alla disciplina relativa ai centri di raccolta (CRC), altresì detti “isole ecologiche” di cui al D.M. 4 aprile 2008 e succ. modd..
Constatato, ai sensi dell’Allegato I, che il deposito di rifiuti presso il centro di raccolta non può superare i tre mesi (punto 7.1, Allegato I al D.M. citato), va da se che, anteriormente allo spirare di tale termine i rifiuti debbano essere avviati a recupero o a smaltimento, con correlata “contabilizzazione” della movimentazione ai sensi del punto 6.5. del medesimo allegato. Al riguardo la Scheda rifiuti avviati a recupero/smaltimento dal centro di raccolta di cui all’allegato I.B al D.M. 4 aprile 2008 - reca le informazioni minime per i rifiuti in ingresso e in uscita dal Centro, ovvero: descrizione e tipologia del rifiuto; codice dell’elenco dei rifiuti; quantitativi avviati al recupero/smaltimento, con la relativa unità di misura; firma dell’addetto al centro di raccolta.
Se parliamo, peraltro, di un trasporto di rifiuti pericolosi, il produttore degli stessi deve compilare la Scheda IB. Al riguardo il comma 16 dell’art. 193, D.lgs. n. 152/2006, recentemente modificato dal D.lgs. n. 116/2020, prevede l’efficacia sostituiva del FIR rispetto alla menzionata Scheda IB (peraltro con registrazione contestuale di carico e scarico sull’apposito registro ai sensi del nuovo art. 190, c. 9, D.lgs. citato).
A questo punto la domanda da porsi è chi sia il soggetto che è tenuto a procedere alla compilazione del menzionato formulario? Il produttore e/o il detentore del rifiuto?
Le definizioni sia dell’uno che dell’altro soggetto sono contenute nell’art. 183 del D.lgs. n. 152/2006, dovendosi intendere per produttore di rifiuti “il soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione (produttore iniziale) o chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione di detti rifiuti (nuovo produttore)” (art. 183, c.1, lett. F, D.lgs. cit.) e per detentore “il produttore dei rifiuti o la persona fisica o giuridica che ne è in possesso;” (lett. h, art. citato).
Generalmente la conduzione di un’isola ecologica risulta appaltata dal Comune a privati, assegnatari del contratto per la raccolta rifiuti e la gestione del centro di raccolta. Stando alla definizione di “produttore di rifiuti” sopra riportata appare, pertanto, come il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile la produzione del rifiuto non possa non essere il Comune, committente del servizio di gestione del centro di raccolta, al contrario dovendo intendersi l’assegnatario del servizio quale “detentore” dei rifiuti ai sensi della definizione sopra riportata (in virtù della relazione di possesso con il rifiuto che si decide di allontanare dal centro di raccolta approssimandosi il termine dei tre mesi).
Ora potrebbe porsi un problema (in realtà solo apparente) a fronte del contrasto tra le diverse norme regolatorie della materia in quanto rileva da un lato il D.M. n. 145/1998 che afferma, all’Allegato C, Descrizione tecnica, in relazione al punto 1 della scheda di compilazione, ovvero i dati del Produttore/Detentore, che “Nella prima sezione dovranno essere riportati: A) nella casella (1) i seguenti dati identificativi del produttore o detentore che effettua la spedizione dei rifiuti: - DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE DELLA IMPRESA - CODICE FISCALE DELL'IMPRESA - INDIRIZZO DELL'IMPIANTO O UNITA' LOCALE DI PARTENZA DEL RIFIUTO - EVENTUALE N. ISCRIZIONE ALL'ALBO DELLE IMPRESE CHE EFFETTUANO ATTIVITA' DI GESTIONE RIFIUTI O AUTORIZZAZIONE O ESTREMI DELLA DENUNCIA DI INIZIO DI ATTIVITA' EFFETTUATA AI SENSI DEGLI ARTT. 31 E 33, DEL DECRETO LEGISLATIVO 5.2.97, N. 22.” (par. III, Allegato C, D.M. n. 145/1998 citato).
Ai sensi del D.M. n. 145/1998 quindi delle due l’una: o inseriamo i dati del produttore “o” inseriamo quelli del detentore, dovendosi dedurre tale alternatività ai sensi della lettera disgiuntiva “o” contenuta in Allegato C del D.M. n. 145/1998. In base a tale disposizione, tutt’ora valida, sarebbe quantomeno “stravagante” inserire i dati di entrambi.
Ma v’è un però.
Analizzando, infatti, la lettera del nuovo art. 193, c.1, D.lgs. n. 152/2006 modificato dal D.lgs. n. 116/2020, notiamo come dal formulario debbano risultare i seguenti dati “a) nome ed indirizzo del produttore e del detentore…”. In base a quest’ultima disposizione, pertanto, sembrerebbe pienamente legittimo inserire nel formulario di trasporto i dati di entrambi i soggetti, stante la chiara congiunzione data dalla lettera “e” al posto della soluzione alternativa desumibile dalla lettera “o” al contrario rinvenibile nelle istruzioni tecniche per la compilazione del FIR sopra richiamate.
Nessuno ausilio perviene, purtroppo, sul punto dalla sopra rammentata Circolare interpretativa dl 4 agosto 1998.
Fortunatamente, come detto, il contrasto di norme è, tuttavia, soltanto apparente in quanto dalle due disposizioni sopra riportate palesa un diverso modo di intendere la figura del “detentore” menzionata da entrambe. Invero nel caso dell’allegato C al D.M. n. 145/1998 il legislatore parla, senza ombra di dubbio, del soggetto che “effettua la spedizione di rifiuti”, che potrebbe essere o il produttore degli stessi o, in alternativa, il detentore in virtù di un potere di fatto sulla cosa (come, nel caso in questione, il gestore dell’isola ecologica). Al contrario la nozione di detentore che si ricava dalla lett. a, dell’art. 193, c. 1, D.lgs. n. 152/2006, deve riferirsi, a nostro parere, al trasportatore, al quale il produttore del rifiuto trasferisce il possesso dei rifiuti (rectius “detenzione”), nel senso che il trasportatore effettua il trasporto per conto del produttore dei rifiuti che glieli ha conferiti (ed in relazione ai quali, non a caso, il produttore mantiene la responsabilità condivisa di cui all’art. 178, D.lgs. n. 152/2006, fino al rientro tempestivo della quarta copia del FIR entro i tre mesi previsti dalla legge). Tale lettura appare confermata anche dal fatto che, opinando diversamente, sarebbe molto strano che il legislatore richieda di inserire nel FIR i dati del “detentore” e poi si sia dimenticato di chiedere l’inserimento anche di quelli del “trasportatore” (che infatti non è citato al comma 1 dell’art. 193, D.lgs. citato), pur richiedendo anche i dati del “destinatario” (lett. e, c. 1, art. citato).
La proposta lettura risulta, infine, anche in accordo al coordinamento che deve ritenersi sussistere tra la legge di rango primario, e cioè l’art. 15, c. 1, dell’abrogato D.lgs. n. 22/1997 – reiterato dal corrente art. 193, c. 1, D.lgs. n. 152/2006 – che detta i principi generali della disciplina sul FIR, e la normativa tecnica attuativa, emanata in tal senso – D.M. n. 145/1998.
Una differente lettura porterebbe ad un conflitto tra il D.M. n. 145/1998 e la legge che sta a monte dello stesso, in contrasto al rapporto armonico al contrario richiesto dall’art. 4, c. 1, delle Disposizioni sulla legge in generale (così dette Preleggi al Codice civile) secondo il quale i “regolamenti”, e cioè i decreti ministeriali, “non possono contenere norme contrarie alle disposizioni delle leggi” (non a caso fino ad oggi il D.M. n. 145/1998 non è stato mai impugnato per illegittimità, derivata o sopravvenuta, rispetto alla legge generale che sta a monte dello stesso).
In questi, come in altri casi dubbi, soccorre, peraltro, sempre la casella “annotazioni” presente sul FIR, dove potrebbero essere riportate tutte quelle informazioni ritenute utili a fronte di eventuali controlli su strada.
Avv. Marco Fabrizio